venerdì 25 aprile 2014

Trappole

Adesso sto più tranquilla. È passata qualche ora da quando mi sono vista intrappolata in un aggeggio infernale fatto da fil di ferro che mi ha preso la mia zampina posteriore e mi ha reso prigioniera. Accanto a me c'era un povero leprotto in fin di vita. Ecco le foto:

Trappole al parco San Maurizio al Lambro 
Mio papà (grazie babbo) ha dovuto faticare per raggiungermi (era una discesa molto pronunciata) e meno male che è riuscito a disfare il nodo che mi immobilizzava. Per fortuna, mi è andata bene e non mi sono fatta ferite importanti. Destino molto diverso di quel leprotto accanto. 

Ma, secondo me, questo è una vergogna, cioè, c'è gente che va in giro mettendo delle trappole nelle tane delle lepri nei parchi milanesi (questo di cencreto; tra Sesto San Giovanni e San Maurizio al Lambro, qui la cartina), che ne fanno dopo... le mangiano? Pensavo che questa pratica era vietata da lungo, e certamente nessuno ha mai pensato a noi cani che andiamo in giro con i nostri padroni... e se fosse stato un bambino a cadere nella trappola? Ragazzi, comincio a guardare con simpatia a quelle persone che alzano la voce (e forse fanno qualcosa di più) per proteggere la natura. Nessuno si rende conto che tutti noi formiamo parte dello stesso sistema? Nessuno si prende più la responsabilità delle proprie azioni? 

Io sono sconvolta. Non puoi girare liberamente in città perché ci sono le macchine. Nelle zone pedonali guai se scatta qualche scontro con altri cani o con altre persone, non importa la causa o chi sia il vero colpevole, ma, nemeno possiamo goderci liberamente un parco enorme o un campo vicino! Non so cosa pensate voi. Scrivo queste linee un po' per sfogo, un po' per avvisarvi, attenzione se andate al parco Lambro perché ci sono delle trappole di fil di ferro!

 
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